Le
insidie del proletariato possono minare il potere alla base
La
vecchia Gina lava giorno dopo giorno le scale di marmo e i cessi del
palazzo di vetro. Lo fa da quando era bambina. Lo faceva sua nonna e
lo ha fatto la sua povera mamma. Sana tradizione di famiglia. La
vecchia Gina continua a spingere con la pesante ramazza e accumula
mucchi di carte di credito strappate, mozziconi di Davidoff e
biglietti della metropolitana. Raccoglie l'immondizia e la rovescia
con studiata tecnica nel secchio. Ogni piano poi ha il suo bravo
cesso e anche in questo palazzo ogni cesso ha la sua brava merda
straboccante e bisogna vuotarlo e pulirlo. La vecchia Gina lo fa. Lo
fa senza protestare. Lo fa e basta.
Quando
il secchio è pieno di merda, lei lo afferra con abilità e lo vuota
stando ben attenta a non sporcare.
Adesso
la vecchia Gina sta lavando le scale.
Nello
stesso palazzo, il giovane finanziere d'assalto Di Davide conclude la
sua intensa giornata. Il giovane Di Davide, come da superbe
generazioni, non ha alcun rispetto per le fronti sudate e le mani
callose.
Il
giovane Di Davide dopo aver minacciato di licenziamento l'ultima
delle sue segretarie, se ne esce sbattendo la porta. Non quella di
cristallo. Quella dell'ufficio dell'ultima delle sue segretarie, che
è di legno massiccio.
Incazzato
come una jena si precipita all'ascensore. Guasto. Tra le imprecazioni
e le urla all'indirizzo dell'amministrazione, tra gli occhi al cielo
e gli sguardi al Rolex, infila la tromba delle scale. Due tre gradini
alla volta. L'aspetta una cena con quella troia della Marlene.
Probabilmente se la sarebbe scopata, la Marlene, ma più tardi,
nell'intimità che solo l'attico che fa il solletico al cielo può
dare, tra una coppa di champagne e una manciata di caviale. Ma più
tardi. Ogni cosa a suo tempo. Prima ha da sistemare qualche formalità
con quel vecchio stronzo del padre, della Marlene intendo. Il re
della gomma da masticare.
Accelerando
il passo, lancia uno sguardo alla signora Gina che lava le scale, ma
è come se guardasse una macchia sul muro. La vecchia signora Gina
che lava le scale.
-E
spostati, vecchia scema! Fammi passare!-
-Faccia
attenzione signore, le scale sono bagnate! Ohhhh!..-
Il
giovane Di Davide si trova da subito in posizione orizzontale a circa
un metro da terra. Poi ricadendo sbatte con la nuca su di uno spigolo
di marmo. E qui siamo ancora al sangue. Successivamente la zucca si
apre al secondo contatto col marmo, schizzando materia grigia sul
corrimano e sul muro immacolato. Curioso come un filamento non bene
identificato venga bloccato nel suo volo e resti appeso al grazioso
disegno in ferro battuto della scultura nell'atrio. E qui,
nell'atrio, il corpo si ferma in una stranissima posa che potrebbe
per certi versi ricordare il cavallo trafitto di Guernica.
La
signora Gina butta distrattamente un'occhiata all'orologio appeso
alla parete. Scuotendo il capo riprende la ramazza e rassegnata si
rimette a pulire.
Jakob
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